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Conto Vincolato: poco rischio, basso guadagno

conto vincolatoUn conto vincolato, anche tecnicamente definito conto di deposito, vincola letteralmente la disponibilità del denaro contrattualmente. Ne vogliamo analizzare le caratteristiche per aiutarvi a valutare la convenienza.

Perché è definito Conto Vincolato.

Un conto che vincola il proprio denaro è una particolare offerta di conto oggi in realtà, molto diffusa nella gamma di prodotti di quasi tutte le grandi banche. Il vincolo viene sostanzialmente messo contrattualmente sul denaro che si decide di parcheggiarvi: l’accordo con la Banca prevede che non si prelievi il denaro per un periodo di tempo prestabilito (2,5,10 anni). La Banca detiene il nostro risparmio promettendoci al termine del periodi di vincolo, di rendercelo disponibile con una percentuale di guadagno aggiuntiva.

 

Come funziona il conto vincolato

Nelle offerte che le Banche promuovo, il conto vincolato prende generalmente il nome di conto di deposito. Il Contratto vincola i nostri risparmi, sebbene il cliente può sempre decidere di recarsi in filiale per ritirarli in caso di necessità. In tali casi, però, si perde il diritto ad ottenere gli interessi previsti da contratto al termine del periodo specificato.

Forma di investimento poco rischiosa.

Il conto vincolato (definito anche conto di deposito) è oggi considerato una leggera soluzione di investimento a basso rischio. Sebbene il guadagno sarebbe basso (gli interessi si aggirano intorno al 2/2,5%), i conti vincolati promettono comunque una remunerazione maggiore rispetto ai conti correnti classici i cui interessi oggi si attestano pressoché intorno allo 0%.. Inoltre, un conto vincolato ha rischio pressoché nullo dal momento che il contratto assicura la restituzione completa della soma alla scadenza del periodo previsto.

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Consigliamo il conto vincolato a chi non vuole affrontare realmente forme di investimento complesse, ma neppure continuare ad avere tutti i propri risparmi fermi su conto correnti classici da cui ora non si ottiene più neanche un centesimo di interesse creditorio.


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