Cos’è e come funziona lo Split Payment

Lo Split Payment è un meccanismo fiscale introdotto in Italia nel 2015 per contrastare l’evasione fiscale e garantire un maggiore controllo sui pagamenti. Questo sistema prevede che l’IVA relativa a determinate transazioni sia pagata direttamente all’Erario da parte del cessionario, anziché dall’emittente della fattura. In altre parole, l’acquirente deve versare separatamente l’IVA dovuta al fornitore al momento del pagamento, utilizzando un conto corrente dedicato.

Quando si applica lo split payment

Lo Split Payment si applica a specifiche categorie di transazioni, principalmente nel settore pubblico e nelle forniture di beni e servizi ad alto rischio di evasione fiscale. Tra le operazioni soggette allo Split Payment vi sono gli appalti pubblici, i servizi di subappalto, le vendite all’ingrosso di gas, petrolio e energia elettrica, nonché i servizi resi da avvocati, commercialisti e altri professionisti. L’elenco completo delle operazioni soggette a tale meccanismo è definito dall’Agenzia delle Entrate.

Abolizione scissione dei pagamenti per i professionisti

A partire dal 1° gennaio 2022, è stata introdotta l’abolizione della scissione dei pagamenti per i professionisti, che consente loro di emettere fatture senza applicare lo Split Payment. Questa misura è stata adottata per semplificare le procedure fiscali per i professionisti e agevolare la loro attività. Tuttavia, è importante sottolineare che il meccanismo dello Split Payment continua ad applicarsi a tutte le altre categorie di transazioni soggette.

Dicitura da inserire in fattura elettronica

Nel caso in cui una transazione sia soggetta allo Split Payment, è necessario inserire una specifica dicitura nella fattura elettronica emessa. La dicitura da utilizzare è “Regime del Reverse Charge – Split Payment” seguita dall’indicazione dell’articolo di legge che giustifica l’applicazione di questo meccanismo fiscale. Questa dicitura deve essere inserita nella sezione dedicata alle informazioni fiscali presenti nella fattura, in modo da rendere chiara la modalità di pagamento.

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Reverse charge e split payment: Cosa cambia

È importante fare una distinzione tra Reverse Charge e Split Payment, in quanto spesso i due termini vengono utilizzati in modo intercambiabile. Il Reverse Charge è un altro meccanismo fiscale che prevede il trasferimento dell’obbligo di pagamento dell’IVA dal fornitore al cliente. Tuttavia, a differenza dello Split Payment, nel Reverse Charge è il cessionario ad autoliquidare l’IVA nella propria dichiarazione periodica. In altre parole, il fornitore non riscuote l’IVA, ma deve comunque indicarla nella fattura. Il Split Payment, invece, prevede il versamento diretto dell’IVA all’Erario da parte del cessionario.

Sanzioni per la mancata applicazione

La mancata applicazione dello Split Payment, quando dovuto, può comportare serie conseguenze fiscali per l’azienda o il professionista interessato. Le sanzioni per la mancata applicazione di questo meccanismo sono disciplinate dalla normativa fiscale e possono variare a seconda della gravità della violazione. In generale, le sanzioni possono includere l’applicazione di multe pecuniarie, l’annullamento delle deduzioni fiscali e l’avvio di procedure di accertamento fiscale. Pertanto, è fondamentale essere consapevoli delle proprie responsabilità e assicurarsi di applicare correttamente lo Split Payment quando richiesto.

In conclusione, lo Split Payment è un meccanismo fiscale che ha l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale e garantire un maggiore controllo sulle transazioni. Sebbene sia stato abolito per i professionisti, continua a essere applicato in determinate categorie di operazioni. È importante comprendere le modalità di funzionamento e rispettare le disposizioni normative per evitare sanzioni fiscali. Assicurarsi di inserire correttamente la dicitura nelle fatture elettroniche e di versare l’IVA all’Erario secondo le indicazioni previste è fondamentale per adempiere agli obblighi fiscali previsti dallo Split Payment.


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