Dal Governo, nel 2012 sono giunte novità inerenti alla tassazione sui depositi e altre rendite che un risparmiatore può ottenere mediante prodotti e servizi finanziari. Vediamo, in particolare, cosa accadrà, d’ora in avanti, per quanto riguarda i depositi di titoli e la nuova tassa introdotta.
Subito la novità
In origine era una tassa fissa che il correntista cliente della Banca aveva l’obbligo di versare e questo sostanzialmente equiparava tutti i “contribuenti” dinanzi al Fisco. Da Gennaio 2012, invece la tassa sui depositi è stata modificata in senso proporzionale: sarà calcolato lo 0,1% del valore dei depositi per tutti i prodotti, anche quelli che non prevedono l’apertura di un conto di deposito, ma limitatamente all’anno in corso. Dal 2013, infatti, è previsto un aumento sino allo 0,15% dal Gennaio 2013.
Le eccezioni della “Salva Italia”
E’ altresì molto importante segnalare che vi sono eccezioni sulle novità riguardati la tassa sui depositi. Infatti, per i conti contenenti somme inferiori ai 5mila euro, non è prevista tassazione.
Applicazione della Tassa
Il decreto del Governo ha previsto che la tassa sui depositi venga applicata attraverso la collaborazione delle stesse Banche, da Poste Italiane, le Agenzie o Società di gestione patrimoniale. Sostanzialmente accadrà che saranno questi stessi soggetti a calcolare a applicare la tassa sui crediti in gestione e a versarne l’importo nelle casse dello Stato. Naturalmente, tutte le voci collegate alla tassazione sarà specificata nella rendicontazione periodica che gli stessi Soggetti inviano ai propri clienti.
Per chi possiede più Deposito Titoli?
La norma introdotta, com’è facile intuire, prevede il calcolo della tassa per o conto o deposito unitariamente. Il che significa che un possessore di più conti di deposito ( in cui siano depositati più di 5mila euro) o di più depositi titoli si vedrà addebitata la tassa per ognuno di essi.