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Equitalia: disponibili le domande per rottamare le cartelle

La procedura di Definizione Agevolata consente di rottamare le cartelle di Equitalia e di altri Concessionari. I debiti con l’Ente di riscossione possono essere pagati al netto d’ interessi e sanzioni nonostante siano già iscritti a ruolo. La normativa è in continua evoluzione. Da questo venerdì finalmente ci si può munire del modello per presentare la domanda così come previsto dall’art. 6 D.L. 193 del 2016. Vediamo nello specifico cosa fare per avvalersi di questi procedura. Di seguito trovate le domande più frequenti sul tema con tutte le risposte necessarie.

Quali cartelle Equitalia si possono rottamare?

Possono essere rottamate tutte le cartelle, non solo quelle di Equitalia ma anche quelle di Comuni che si sono accordati alla proceduta. Sono comprese le cartelle iscritte a ruolo dal 2000 al 2015. Per capirci meglio potrete rottamare per esempio le cartelle per il canone Rai, l’Irpef, contributi Inps, Irap, Iva (con esclusione di quella sulle importazioni). Sono comprese le multe stradali ma solo per gli interessi e le maggiorazioni di legge. Sono escluse le multe dell’Unione Europea.

Dove si trova la domanda per la rottamazione?

Il modello di presentazione della domanda può essere scaricato direttamente dal sito di Equitalia, lo potete trovare con la sigla DA1, oppure si può ritirare presso gli sportelli dell’Ente.

Come si presenta la domanda di rottamazione?

La domanda può essere presentata online, in questo caso avete bisogno di una PEC (mail di posta certificata) oppure presso gli sportelli di Equitalia. In questi giorni è possibile trovare delle file considerando che sono i primi giorni in cui è disponibile il modello e un po’ tutti sono interessati a togliersi i debiti con Equitalia.

La domanda va compilata in ogni sua parte. Vanno inseriti i dati personali, e quelli delle cartelle che si intendono rottamare, indicando come si vuole pagare (in un’unica soluzione o a rate). Si può scegliere di pagare in un’unica rata o in un massimo di quattro rate. L’ultima rata ha scadenza il 15 marzo 2018.

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Entro quanto va presentata la domanda di rottamazione Equitalia?

Entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto, ovvero il 23 gennaio 2017. Equitalia è tenuta a rispondere alle domande entro 6 mesi dalla pubblicazione del decreto ovvero il 24 aprile 2017, indicando l’importo da pagare. Riceverete una comunicazione di Equitalia provvista dei bollettini per estinguere il debito. Se il pagamento viene rateizzato pagherete nelle prime due rate un terzo del dovuto e nelle restanti due un sesto.

Chi è escluso?

Abbiamo già detto che possono essere rottamate solo le cartelle iscritte a ruolo. Chiariamo che la procedura non può essere applicata nel caso in cui si sia ricevuto solo un avviso bonario, perchè il debito non è ancora iscritto a ruolo. Questo aspetto crea non pochi problemi e una disparità di trattamento sottolineata da più parti in politica.

Se avete avviato un ricorso contro una cartella potete rottamare a condizione di rinunciare al ricorso. Può rinunciare chi ha perso in primo grado ed è in attesa del giudizio di secondo grado. Non può rinunciare chi ha vinto il primo grado ed è in attesa della decisione di secondo grado. Anche per questo aspetto ci sono molti dubbi. Chi dovesse perdere in secondo grado non avrebbe possibilità di avvalersi della procedura.

Questi sono gli aspetti più chiari della procedura che come anticipato è in continua evoluzione. Attualmente sono in discussione una serie di emendamenti. In particolare si sta discutendo circa la possibilità di ampliare il numero delle rate, per molti quattro sarebbero poco e per meglio definire i debiti di altri concessionari che possono essere rottamati.

Se tutto andrà bene con questa operazione lo Stato mira alla riscossione di 2,7 miliardi di euro tra il 2017 e il 2019.


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