Lo spread è un termine che indica il guadagno che le banco ottengono dalla vendita dei mutui. Ecco tutte le informazioni per comprendere bene cos’è e come viene applicato.
Che cos’è lo spread: definizioni ed effetti
In questo articolo vediamo meglio che cos’è lo spread e che effetto ha sui mutui contratti e su quelli da contrarre.
Una definizione dello spread
Volendo offrire una traduzione di ciò che il termine spread indica potremmo usare i concetti di scarto o margine: ed effettivamente questi termini si addicono all’idea di “ricarico” che tutte le banche aggiungono regolarmente al tasso di interesse base e da cui deriva il loro guadagno.
Appare evidente, quindi, come il principio che è alla base dello spread sia esclusivamente commerciale: la banca, che acquista il denaro da offrire in prestito ad un prezzo (definito dal tasso di scambio interbancario) si occupa di rivenderlo alla propria utenza con un surplus, un guadagno che è appunto lo spread.
Costo del denaro
Il denaro, che è il bene oggetto dello scambio tra le banche, ha una sua quotazione che incide proprio durante gli scambi: è il nome di tale quotazione, definito anche tasso. L’Euribor ha la funzione di incidere sulle operazioni di scambio determinando il prezzo del denaro e, conseguentemente, anche lo spread per le banche.
Effetti dello spread sui mutui
L’applicazione dello spread, quindi, consiste in un leggero rincaro rispetto al costo effettivamente pagato dalle banche per l’acquisto del denaro che verrà offerto tramite il mutuo.
Tecnicamente, l’applicazione dello spread ha la funzione di andare a coprire i cosiddetti costi di gestione che la struttura creditizia inevitabilmente affronta per l’apertura della pratica, i rischi dell’operazione insieme ad un leggero guadagno. Riportando l’esempio di un mutuo a tasso variabile, il cliente si troverà davanti all’obbligo di rimborsare un tasso che prevederà la somma del tasso Euribor più lo spread: in particolare, l’Euribor costituisce la componente variabile del tasso, mentre lo spread quella fissa.